Come imparare ad educare le emozioni ...
Sabato 25 Settembre si è svolto un seminario di studi, organizzato dall'associazione Oeffe dal titolo l'intelligenza emotiva, in cui la Prof.ssa Graziella Baracchini Muratorio - Neuropsichiatra infantile di Pisa, ha spiegato come le nostre emozioni possono essere educate.
Non avevo mai riflettuto su questo argomento, ritenendo che la sfera emozionale rientrasse in quella caratteriale, e che quindi l'essere timidi piuttosto che espansivi fosse un dono di natura. Ma non è così, si può diventare introversi a seguito di una educazione rigida o viceversa, ma se si fa attenzione a come reagiamo davanti agli stimoli, capiamo che possiamo educare le nostre emozioni.
Aristotele definiva l'intelligenza emotiva «quella rara capacità di colui che si arrabbia per ciò che deve e con chi deve, come, quando e per quanto tempo deve». Se riuscissimo realmente a governare questa capacità ci sarebbero molto meno litigi!!!
Oggi si definisce intelligenza emotiva la capacità della mente di identificare e denominare le proprie emozioni e i propri sentimenti, di accettarli e ritenerli risorsa utile per il proprio sviluppo anche cognitivo, di tenere a freno gli impulsi, di riconoscere negli altri analoghe emozioni e sentimenti, costruendo l’empatia di gestire senza scosse le relazioni con gli altri.
Fare attenzione all'intelligenza emotiva vuol dire quindi fare sviluppare nell'individuo competenze personali e sociali. Con riferimento alle prime ci sono la consapevolezza di sé, cioè saper riconoscere e distinguere le proprie emozioni e dare loro un nome, l'auto-consapevolezza delle proprie risorse, delle abilità e dei propri limiti e la percezione del proprio valore e fiducia nelle proprie capacità; la padronanza di sé, e la capacità di autocontrollo che portano a saper gestire le risposte emotive immediate e i comportamenti emotivi suscitati da eventi esterni sostituendoli con altri più efficaci e adeguati, e la motivazione che è l'insieme delle tendenze emotive che guidano, sostengono o facilitano il raggiungimento di obiettivi.
Per quanto riguarda le competenze sociali, esse sono l'empatia e la comunicazione, e qui si apre un'altra materia sconfinata!!!
Anche i bambini, come gli adulti, si emozionano: emozionarsi è un processo naturale e universale. Il fatto che i bambini si emozionino non significa, però, che sappiano come amministrare le loro emozioni, come gestirle ed esprimerle in modo efficace e funzionale. Necessitano di “educazione” in tal senso.
Questo argomento è troppo importante per essere trattato solo in un seminario, e mi ha fatto capire come nell'educazione dei figli bisogna fare attenzione alle loro reazioni emozionali, e come una nostra risposta sbagliata possa disorientarli e fare sviluppare in loro delle cognizioni che portano a formarsi in un modo piuttosto che in un altro.
Il mondo dell'educazione è veramente sconfinato, per questo il nostro impegno sociale come Family Party è quello di promuovere un ambiente familiare sano, fatto di armonia, serenità e buon umore, solo così i nostri figli potranno costruire un futuro migliore.
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